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Sergio Badino – Professione sceneggiatore. In viaggio tra narrazione e scrittura creativa

Sergio Badino, dopo aver ricordato Sergio Bonelli, offre alcuni consigli a principianti e aspiranti sceneggiatori.

Fin troppe sono le scuole di fumetto che illudono i loro iscritti con corsi di manga e totale libertà creativa. Certo, ci vuole anche quella, e inoltre si può voler imparare a fare fumetti di questo o quel tipo non per aspirazioni professionali ma più che altro per piacere personale (il che è legittimo e anche auspicabile!); ma, tornando al tema della scrittura come lavoro, un mestiere s’impara mettendosi al servizio di determinate regole – e le vedremo tutte – che, una volta metabolizzate, consentono poi di guardare verso altri lidi creativi e magari di migrarvi. È mia ferma intenzione, in questa sede, discostarmi nettamente da tutto quanto non possa essere realizzato, nemmeno con sforzi e sacrifici, da un volenteroso e talentuoso dilettante: già troppe sono le occasioni illusorie attraverso le quali chi ha poca esperienza deve cercare di districarsi. (dall’introduzione, p. 11)

Scrivere un testo narrativo non è facile. Occorre, prima di tutto, un’idea relativamente chiara di ciò che si intende scrivere e di come lo si voglia scrivere; ma questa, da sola, non è comunque sufficiente a rendere interessante una storia. Anche scrivere in diversi stadi, correggendo e modificando quanto già scritto, non basta: occorre avere una tecnica: saper distribuire i punti salienti, alternare fasi di tensione a quelle di rilassamento, non illudersi di poter nascondere la pochezza della trama dietro al sensazionalismo o ai cliché.

Il discorso si fa ulteriormente complesso per un testo come la sceneggiatura, che, pur rispettando le norme base e i ritmi della narrativa e venendo realizzata come parola scritta, è destinata ad essere riprodotta tramite un altro medium, come il teatro, il cinema o la televisione, o miscelata all’arte figurativa nella forma del fumetto.

Sergio Badino, autore di narrativa e sceneggiatore per fumetti e programmi televisivi, offre in questo agile manuale un vademecum per l’aspirante sceneggiatore che, al tempo stesso, non manca di strizzare l’occhio a chiunque abbia interesse alla produzione di intrecci e storytelling. Il risultato è un compendio sintetico, limpido e dalla struttura bilanciata al contenuto.

Il manuale è infatti diviso in sei parti principali.

La prima, brevissima, è un discorso generale riguardo alla narrativa e all’importanza della trama nei diversi medium.

La seconda parte si occupa di insegnare a coltivare e far fruttare l’orto delle idee. Uno sceneggiatore, infatti, non può pensare di sopravvivere con il suo mestiere, se non è in grado di averne un buon numero e di selezionare quelle sufficientemente convincenti per essere sviluppate.

La terza parte offre le linee guida per la creazione dei propri personaggi: non solo il protagonista, ma anche gli altri membri del “cast”, così come quali forze e quali contrasti debbano intrecciarsi per rendere i loro caratteri credibili e memorabili.

La quarta parte, Soggetto e sinossi, è quella più densa e voluminosa. Qui si tratta dell’elaborazione di una trama vera e propria attraverso l’unione dei diversi ingredienti (personaggi, idea base, temi sottesi, tono del racconto) spiegati nei precedenti capitoli. Badino, però, non si limita a fornire delle istruzioni di montaggio, ma spiega quali siano le modalità operative necessarie perché un progetto venga, da un lato, sviluppato ordinatamente, e dall’altro possa soprattutto esser preso in considerazione da parte di una casa editrice, dove le diverse aree di lavoro sono affidate a diversi professionisti.
In questa parte vengono anche presentate diverse possibilità per lo sviluppo di una trama, mantenendo la libertà dello sceneggiatore di selezionare gli elementi necessari allo scheletro della sua storia, ma, al tempo stesso, segnalando gli elementi che assolutamente non possono mancare in narrativa. Badino completa le proprie osservazioni attraverso schemi riassuntivi tratti da opere di teoria dello storytelling che hanno fatto scuola; le opere da cui sono compendiati si troveranno citate sia nel testo che nella bibliografia.

La quinta parte si occupa dell’opera dello sceneggiatore in senso stretto. Divisa in due metà, la prima dedicata al fumetto, la seconda al cinema, spiega come sviluppare e formattare in modo professionale una sceneggiatura, includendo un elenco di nomi tecnici per le inquadrature.

La sesta parte offre alcune brevi istruzioni per trasporre nell’ambito del racconto e del romanzo quanto già detto sullo storytelling, con l’aggiunta di alcune precisazioni essenziali e presentando due racconti di esempio, scritti e pubblicati in precedenza dallo stesso Badino.

Il libro è aperto dalla prefazione di Maurizio Nichetti, sceneggiatore, attore e regista, e chiuso da una breve bibliografia. Quest’ultima è uno dei segni della professionalità con cui il manuale è stato costruito: si tratta di una selezione accurata di testi fondamentali, legati in vario modo alla stesura di testi narrativi, o di esempi di sceneggiature, tratti sia dall’ambito italiano che da quello straniero; quasi tutte le opere, a parte due libri illustrati della Taschen, sono disponibili in italiano; una delle opere, la Grammatica della fantasia di Rodari, è già stata recensita su questo blog. Un’ulteriore chicca è la prefazione alla prima edizione, scritta da Sergio Bonelli, il quale, in quanto fondatore della Sergio Bonelli editore, creatore di personaggi come Zagor e Mister No e sceneggiatore di trentacinquemila pagine di storie a fumetti, non ha bisogno di presentazioni.

Un ulteriore dato positivo è che, nonostante questo sia un manuale scritto da un esperto, non si tratta di un testo autoreferenziale: gli esempi di sceneggiature e soggetti sono tratti da opere pubblicate di Badino, ma i modelli che sceglie di dare al lettore sono tratti da testi di altri autori; l’autore stesso auspica che l’istruzione dell’aspirante sceneggiatore sia ampliata attraverso la lettura di altri esperti, di cui nomina subito alcuni titoli, per poi aumentare l’offerta attraverso la bibliografia.

Questo è un libro che offre molto, molto più di quello che il suo esile spessore parrebbe promettere. Non si tratta di una semplice collezione di trucchi e consigli: è un punto di partenza, costruito come pietra fondante per un percorso ulteriore, già di per sé sufficiente a chi volesse imparare a scrivere trame insieme complesse ed equilibrate. Anche le scelte, per quanto riguarda il formato del libro, sono ben fatte, e non si è lesinato sulle immagini, siano esse tratte da film o da fumetti. Il manuale è inoltre scritto con una lingua semplice, chiara e precisa, partendo dal presupposto di rivolgersi a principianti. I fatti più ovvi sono trattati con concisione, per inoltrarsi rapidamente negli aspetti più tecnici della professione.

Versione recensita:

SERGIO BADINO, Professione sceneggiatore. In viaggio tra narrazione e scrittura creativa, Tunué, Latina 2012 (nuova edizione, riveduta e ampliata) 144 pp., € 14.90

Prima edizione:

S. BADINO; Professione sceneggiatore. Dritte, trucchi e segreti del mestiere, Tunué, Latina 2007.

Valutazione: Per chi si avvicini per la prima volta alla sceneggiatura, impagabile: per il prezzo contenuto, il formato agile, l’esperienza dell’autore, la chiarezza del linguaggio, la ricchezza degli esempi e la bontà della bibliografia. Se si ha anche il minimo interesse per l’argomento, da prendere e da leggere.