Due grandi autori italiani del Dopoguerra, Calvino e Levi, pur condividendo una visione materialista del mondo, ne derivavano opinioni opposte riguardo alla possibilità dello svilupparsi di una intelligenza artificiale paragonabile all'intelletto umano. Questo articolo offre una prospettiva sul loro pensiero e una retrospettiva alla luce della riflessione avvenuta nel frattempo sotto la spinta degli sviluppi della cibernetica.