il Marius

Mario Lucio Falcone - Webcomics. Piccolo manuale del fumetto on-line


FALCONE: Come hai vissuto e visto l’evoluzione del fumetto in rete?
RECCHIONE: Per il momento, come una grande occasione persa. Pochi fumetti interessanti, pochi autori che hanno saputo sfruttare il web come hanno fatto Zero, Makkox, Giacomo e pochissimi altri. Mancano i contenuti ma ci sono un sacco di bei disegnini. Peccato che i bei disegnini, da soli, non bastino. (p. 91)

La nascita di Internet, lo sviluppo dei blog e del web 2.0, la stupefacente ascesa dei social network sono fenomeni che hanno rivoluzionato il modo in cui trasmettiamo e riceviamo informazioni, in cui leggiamo libri e facciamo acquisti; hanno generato nuovi business e questi hanno, a loro volta, sviluppato dispositivi ad hoc per diffonderne e facilitarne la fruizione. Si tratta di un mutamento epocale, che, in Occidente, è paragonabile soltanto all’invenzione della stampa: investe tutte le forme della comunicazione, mentre anche la letteratura si adegua.

Anche il mondo dei fumetti, come medium che sfrutta testo e immagine, è stato travolto. Internet ha fornito improvvisamente a migliaia di dilettanti la possibilità di esporre le proprie tavole ad un bacino potenzialmente immenso di utenti.

Mario Lucio Falcone, in arte the Marius, pubblica fumetti sul web dal 2005, ed il suo Webcomics. Piccolo manuale del fumetto on-line è il primo manuale dedicato a chi volesse tentare questa via edito in Italia. Si tratta di un libro ricco tanto di difetti quanto di pregi e, data la sua attuale unicità nel panorama italiano, vale la pena di esaminarlo con attenzione.

Webcomics si apre con una breve introduzione, cui seguono quattro parti principali. La prima parte ha carattere introduttivo e punta a spiegare in che cosa consista un webcomic; la seconda si presenta come una storia del webcomic ma, di fatto, è una narrazione dell’intera storia del fumetto; la terza è una serie di interviste ad autori italiani di webcomic. La quarta ed ultima parte è di gran lunga la più ponderosa e quella di contenuto propriamente pratico-manualistico. Qui Falcone offre una spiegazione a grandi linee, ma sotto varie prospettive, del mestiere del fumettista in Internet (o, come dice lui, del webstripper), affidandosi alla propria esperienza professionale sul campo, spiegando principalmente il proprio metodo e, occasionalmente, riferendosi anche al modus operandi di altri autori. Chiudono il libro le fonti.

È evidente che Falcone non è un teorico. Nelle prime due parti, organizzare il discorso in modo soddisfacente gli è difficile. Fin dall’inizio, il suo stile si allarga e si confonde; the Marius dice occasionalmente cose senza senso (p. 13: «Il fumetto elettronico […] è quello distribuito non su supporto fisico ma tramite bit. O, per essere più precisi, su supporto fisico che non sia carta»: allora un fumetto su tavola lignea è fumetto elettronico?) e, nella parte storica, sbaglia le date (la prima uscita di Tex risale al 1948 e non al 1958, come riportato a p. 52).

Un difetto secondario è l’organizzazione dello spazio nella sezione storica. In meno di 50 pagine di storia del webcomic, le prime 25 sono dedicate ad una più generale storia del fumetto su carta. Al di là dei problemi di accuratezza già indicati, questo significa che lo spazio dedicato alla storia del webcomic stricto sensu è più che dimezzato, quando sarebbe stato possibile rimandare il lettore ad un’opera già pubblicata per quanto riguarda il fumetto su carta e sviluppare maggiormente il discorso sui webcomics. D’altro canto, i webcomics rappresentano un fenomeno tanto recente da rendere comunque difficile una trattazione oltre le 30 pagine. Sarebbe però forse valsa la pena, dopo il successo di autori come Rich Burlew e Aaron Diaz, di citare almeno i primi risultati dell’epoca del crowd funding. Ad ogni modo, si tratta, come già detto, di un problema minore.

Un altro problema, molto più serio – il primo, in realtà, a balzare all’occhio – sono gli innumerevoli errori ortografici e di punteggiatura ammassati nel testo. Non ho mai letto un libro con così tanti errori. Parlare di una media di uno per pagina sarebbe fare un calcolo al ribasso. Non si tratta, come ci si aspetterebbe, di errori dovuti all’influsso della lingua parlata sul testo (anche se c’è un «d’accapo» a rappresentare la categoria), ma di errori di battitura, condizionali che si trasformano in infiniti, frasi che perdono struttura logica, il verbo essere che perde l’accento, parentesi al posto di semplici lettere… Il blog di Falcone non mostra errori del genere: l’unico apparente errore di ortografia è in realtà un gioco di parole («conerdvidi», miscuglio fra condividi e nerd, il soggetto della strip). Supponendo che Falcone non si sia dedicato deliberatamente all’aggiunta di errori contro il suo solito, è possibile che gli errori siano nati quando il libro era già in mano all’editore. Se non altro, è bello sapere che le lamentazioni di Tolkien, cui i correttori di bozze cambiavano dwarves in dwarfs e elves in elfs, rivelando un feticistico attaccamento alla lingua standard, sono cose del passato.

Il libro presenta anche problemi minori a livello di formattazione. Gli apostrofi sono incastrati fra le lettere senza alcun distanziamento aggiuntivo, mentre le linee che separano le note dal corpo principale si sovrappongono al testo. Infine, anche l’indice contiene errori, indicando le interviste come parte II, mentre, in realtà, sono la III.

Con questo, più o meno tutti punti dolenti sono stati trattati e possiamo procedere ai punti di forza. Giudicare il libro un fiasco sarebbe, infatti, ingeneroso. Superate le due parti teoriche, si arriva alla terza, contenente le interviste a fumettisti che, in Internet, ce l’hanno fatta. Si tratta di una sezione breve e interessante, che forse avrebbe dovuto essere posposta come appendice a fine libro; le interviste non superano le due pagine e mancano due grandi nomi – quelli di Makkox e Zerocalcare, difetto parzialmente compensato dalla presenza di Keison –, ma sono una piccola miniera di informazioni su storia, metodi e riflessioni non ovvie di sette esperti del fumetto online.

Il vero punto di forza di Webcomics, infatti, non sono gli ingarbugliati ragionamenti delle prime due parti, ma l’esperienza dell’autore. Nella quarta parte, Come si realizza un webcomic, il discorso si fa più chiaro e lineare; è evidente che the Marius sta finalmente trattando un ambito in cui è a proprio agio. Anche la frequenza degli errori ortografici si abbassa, sebbene senza sparire o raggiungere un livello accettabile.

Falcone propone senza giri di parole il proprio metodo per la realizzazione di webstrips. Indica vantaggi e svantaggi di diverse opzioni di hosting, parla delle possibilità e dei problemi collegati ai social network e in particolare Facebook, fornisce opinioni e suggerimenti tecnici.

Esaurito il problema dello spazio Internet e partendo dal presupposto che il proprio pubblico sappia già disegnare, Falcone fornisce gli strumenti per ideare una storia, trasporla su tavola e pubblicarla in internet.

Il capitoletto dedicato alla sceneggiatura non è un prodotto eccessivamente raffinato, ma è un prodotto che funziona. Le indicazioni date per sviluppare un’idea e creare un personaggio, seguite anche solo alla lettera, sono sufficienti per imbastire una storia. Anche le istruzioni per la produzione della tavola e i suggerimenti per l’elaborazione e la pubblicazione in digitale non sono solo validi, ma possono anche eliminare alcuni problemi che un principiante potrebbe non sapere immediatamente gestire.

Discorso simile vale per le ultime pagine della quarta parte, dove vengono presentati problemi, come quello della crossmedialità, cui un principiante difficilmente potrebbe pensare autonomamente.

Seguono le fonti, divise per bibliografia, webgrafia e videografia. Si tratta sempre di materiale disponibile in italiano.

Offrire una valutazione complessiva di Webcomics non è semplice, né piacevole.

In positivo parlano le circa cento pagine fra interviste e istruzioni pratiche e sensate: una ricchezza sufficiente per chiunque volesse, avendo già dimestichezza col disegno, cogliere l’occasione cui accenna Recchioni nello stralcio che ho scelto come testo introduttivo alla recensione e gettarsi nel mondo del fumetto online.

In negativo pesano la mancanza di cura nella formattazione, gli errori ortografici che si accumulano fino alla sciatteria, le parti teoriche gestite in maniera confusionaria e occasionalmente inaffidabili. Se la scelta di non voler insegnare a disegnare è più che sensata (esiste già un ricco mercato a riguardo), fa specie la decisione di non inserire alcuna immagine in un manuale che tratta di un medium grafico. Lascia invece esterrefatti che un libro che tratta di fumetti online non sia acquistabile in versione e-book, formato che avrebbe risolto una serie di problemi, rendendo più comodo sfruttare i link di webgrafia e videografia e consentendo di aggiungere immagini evitando i costi di stampa, così come link immediatamente raggiungibili ai vari fumetti web citati.

Dunque, che cosa dire? Questo libro ha valore: è la prima e fin ora unica opera pubblicata in Italia che si occupi specificamente del rapporto fra il fumetto e Internet, ed è scritto da uno che si è fatto strada in questo ambito fino a diventarne esperto lavorandoci. Se siete interessati a tentare la strada del fumetto online, prendetelo, perché contiene informazioni difficili da reperire altrimenti e spunti per ulteriori ricerche. Si potrebbe pensare che sia possibile ovviare utilizzando materiale disponibile gratuitamente in Internet, specialmente in lingua inglese, ma non penso che sia vero.

Non dovrebbe acquistare questo libro chi è interessato soprattutto ad argomenti qui secondari, come la storia del fumetto, la composizione, il disegno o un trattamento generale dei nuovi media. Anche le informazioni sulla sceneggiatura, per quanto corrette e prontamente utilizzabili, sono utili solo in abbinamento al resto del manuale. Per chi fosse interessato, proprio un titolo sulla sceneggiatura sarà presto recensito su questo sito.

Versione recensita:

MARIO LUCIO FALCONE, Webcomics. Piccolo manuale del fumetto online, Primiceri editore, Pavia 2013 (prima edizione)

Valutazione:

Per chi volesse iniziare a pubblicare fumetti online è una lettura consigliata. Per gli altri, attenersi alle indicazioni fornite nell’ultima parte della recensione. Editato molto, molto malamente.