Come si scrive un abstract? Guida essenziale

Spesso, l’abstract di un articolo dice poco riguardo a che cosa il ricercatore ha scoperto o a quali sono i suoi risultati più importanti, che cosa propone come risultato finale o quali punti considera “da portar via” e vuole che restino impressi nel lettore. Qui presentiamo una semplice guida: come si scrive un buon abstract?

La tendenza è purtroppo quella di curare poco la stesura degli abstract, componendoli per esempio quando si ha appena iniziato a scrivere e l’autore ancora non sa davvero che cosa vuol dire, o magari come un’aggiunta affrettata, appena prima di proporre l’articolo a una rivista o per una conferenza. Una volta che l’abstract esiste, inoltre, gli autori spesso sono riluttanti a riesaminarlo o a domandarsi criticamente se esso offra il miglior ritratto possibile del lavoro svolto e dei risultati ottenuti. Per neutralizzare questi problemi, la lista qui sotto offre un set strutturato di suggerimenti riguardo a che cosa dovrebbe includere un abstract, e in che quantità.

1. La lunghezza

Quanto deve essere lungo lungo l’abstract?

In generale, la lunghezza di un abstract deve aggirarsi intorno a un minimo di 200 parole e a un massimo di 350.

Può contenere dei paragrafi?

Un abstract non dovrebbe contenere più di due paragrafi!

2. La struttura

  • L’argomentazione è chiara e connessa?

Un abstract deve assolutamente coprire alcuni punti. Non tutti meritano però lo stesso numero di parole.

Alle opere di altri e ai punti su cui si è concentrata la letteratura precedente vanno dedicate non più di 50-60 parole.

Che cosa distingue la tua teoria/posizione/approccio intellettuale? Dedica a questo punto almeno 50 parole.

I tuoi metodi e/o fonti/collezioni di dati vanno illustrati con un minimo di 50 e un massimo di 150 parole.

I tuoi risultati finali (ovvero: che fatti nuovi hai scoperto? O quali sono le tue conclusioni più importanti?) vanno descritti con tutte le parole possibili nel limite che ti sei imposto.

Infine, il valore aggiunto o l’originalità del tuo lavoro in quest’ambito vanno descritti con almeno 30-50 parole.

3. Il lessico

Cerca nel tuo abstract le parole che identificano i temi e le teorie esposti nel tuo articolo. Quante sono? Sono diverse da quelle che hai usato nel titolo? I due set di parole (titolo e abstract) lavorano bene insieme (bene) o suggeriscono enfasi diverse? (male)

4. Lo stile

Quante parole sono sprecate in formulazioni del tipo “Questo articolo si propone di dimostrare…” o “La sezione 2 mostra che…”?

La descrizione della tua ricerca è al presente (bene) o al futuro (male)?

5. Il linguaggio

Esamina le parole del “linguaggio comune” nel titolo. Sono solo lì come riempitivo? Nel qual caso, sono necessarie? Se non sono necessarie, hanno un significato chiaro e preciso o delle implicazioni che tu vuoi che il tuo titolo esponga? (La gran parte dei sostantivi del linguaggio non specialistico avrà significati multipli).

6. Interessa il lettore

Immagina di aver letto in internet (in una lunga lista di altri articoli e letteratura) il titolo del tuo articolo e le prime tre righe dell’abstract. Ti fanno venir voglia di scaricare l’articolo completo?

Di che tipo sono gli studiosi che, da qualche altra parte, saranno in grado di segnalare in modo utile questo articolo nel loro lavoro, partendo dalle informazioni contenute solo nel titolo e nell’abstract?

7. Individuabilità

Scrivi il titolo completo (fra le virgolette: “…”) in Google Scholar e controlla la tabella qui sotto. Poi scrivi una per una nel motore di ricerca le tre o quattro parole del titolo più distintive o facili da ricordare e controlla di nuovo.

Quanti risultati appaiono?

- Nessuno (bene)
- Molti (male)

Titolo completo fra virgolette

 

- Nessuna (male)
- Molte poche (male)
- Un numero modesto (bene!)
- A mucchi (male. qui si tratta di una U invertita).

- Molto da vicino (bene)
- Da vicino (OK)
- Alla lontana (male)
- L’argomento è tutt’atro (molto male!)

Parole singole

 

 

Fino a che punto la gran parte delle altre citazioni o letteratura si riferisce al tuo argomento e tema?

 

La ricerca in Google Scholar mostra che termini, frasi o acronomi che hai trovato hanno lo stesso significato di quelli che stai usando (bene) o che hanno significati diversi dal tuo? (male)

Nota

Gli articoli hanno identità composte, perché il titolo della rivista stessa spesso offre parecchi indizi sull’argomento dell’opera. Per questo i titoli degli articoli possono essere meno distintivi che non quelli dei libri. Va bene se il tuo titolo ha alcune delle parole chiave usate da altri autori, ma è preferibile che siano combinate con altre parole in maniera distintiva. Il tuo titolo deve includere alcune parole chiave che i tuoi potenziali lettori probabilmente digiteranno nei motori di ricerca.

Questo articolo è la traduzione e il parziale rimaneggiamento di un articolo comparso originariamente in inglese sul blog Impact of Social Science della London School of Economics and Political Science e distribuito secondo licenza CC BY 3.0. Il nome dell'autore o degli autori originari non era riportato. L'immagine di thumbnail è una rielaborazione di questa distribuita dall'utente Wesley Fryer tramite Flickr secondo licenza CC BY-SA 2.0.