La statua di Vladimir a Kiev

Immagine di Nick Grapsy (Wikimedia), distribuita secondo licenza CC BY-SA 4.0

Nikolka, allora, aveva fatto un altro giro ancora più lungo e s’era trovato, completamente solo, sulla collina Vladimirskaja. Era corso per le terrazze e i viali, in mezzo a pareti di neve, spingendosi più avanti. Ed era finito in un piccolo spiazzo, dove non c’era più tanta neve. Dalle terrazze, tra il mare di neve, si vedeva il Giardino imperiale, situato sui colli dirimpetto, e più lontano, a sinistra, le sconfinate distese dei campi di Cernigov nella gran quiete invernale di là dal fiume
Dnepr - bianco e solenne tra le sponde.
C’era pace e piena tranquillità, ma Nikolka non poteva pensare alla tranquillità.
Lottando con la neve, aveva superato le terrazze una dopo l’altra e solo ogni tanto s’era meravigliato che qua e là la neve fosse già calpestata, che ci fossero delle tracce, il che significava che qualcuno vagava sulla Collina anche d’inverno.
— Mich. Bulgakov, La Guardia Bianca, Einaudi 1967

Il cavaliere di bronzo di San Pietroburgo

Immagine di Sergei Gussev (Flickr), distribuita secondo licenza CC BY 2.0

Immagine di Sergei Gussev (Flickr), distribuita secondo licenza CC BY 2.0

E allora, se questa nebbia volasse via, si alzasse e con essa sparisse anche questa città marcia, scivolosa, si alzasse e sparisse come fumo, e rimanesse la primitiva palude finnica e, in mezzo ad essa, per bellezza, il Cavaliere di Bronzo sul suo cavallo estenuato e dall’ardente respiro.
— Fëdor Dostoevskij, L'adolescente, BUR 2003

La statua di Umberto Saba (1883-1957) a Trieste

Avevo una città bella tra i monti
rocciosi e il mare luminoso. Mia
perché vi nacqui, piú che d’altri mia
che la scoprivo fanciullo, ed adulto
per sempre a Italia la sposai col canto
Vivere si doveva. Ed io per tanto
scelsi fra i mali il piú degno: fu il piccolo
d’antichi libri raro negozietto.
Tutto mi portò via il fascista inetto
ed il tedesco lurco.
– UMBERTO SABA, Avevo, 1944 –

La statua venne realizzata nel 2004 da Nino Spagnoli.

Italo Calvino, 1984

Italo Calvino è, assieme a Fortini, Morante e Pasolini, uno dei quattro autori italiani più importanti del Dopoguerra. Nato nel 1923 a Cuba in una famiglia dedita più alla scienza che alla letteratura (i genitori si trovano lì per seguire una piantagione sperimentale di canna da zucchero), nel 1947 pubblica il suo primo libro, Il sentiero dei nidi di ragno. Seguiranno numerose altre opere, raccolte di racconti e romanzi; particolarmente famosi, anche per la lettura frequentissima nelle scuole, sono quelli della Trilogia degli antenati, cioè Il cavaliere inesistente, Il visconte dimezzato e Il barone rampante.

Margherita Hack, 2005

Margherita Hack (1922-2013) è stata un'astrofisica italiana. Laureatasi a Firenze, svolse attività di ricerca e insegnamento presso l'Università di Trieste. Partecipò alla vita politica del Paese attraverso partiti comunisti, anticapitalisti e atei. La sua attività di divulgatrice scientifica la vide autrice o coautrice di vari libri, cui si sono alternati, a partire dagli anni '80, testi su soggetti religiosi, politici e sociali, generalmente improntati al razionalismo. L'ultimo, uscito postumo e con la collaborazione di Nicla Panciera, è stato In piena libertà e consapevolezza. Vivere e morire da laici, in cui ripercorre la storia della propria vita e la situazione della laicità in Italia.

Banana Yoshimoto, 2015

Banana Yoshimoto nasce a Tokio nel 1964. Figlia del filosofo e critico Takaaki Yoshimoto, nel 1988 pubblica il suo primo libro, Kitchen, che riscuote immediatamente un successo esplosivo. Nel 1991 esce la prima traduzione in lingua straniera: quella in italiano. Banana (vero nome: Mahoko), per quanto criticata per una percepita superficialità dei suoi testi, è eccezionalmente amata in Giappone, dove le sue opere vengono lette come uno specchio della frustrazione giovanile. Qui è ritratta a Milano presso un evento per i suoi lettori.

Christopher Vogler, 2012

Christopher Vogler è uno dei teorici più influenti nel campo della narrativa. Attivo specialmente nel mondo del cinema, a lui si deve il libro The Writer's Journey: Mythic Structure for Writers, considerato una pietra d'angolo della sceneggiatura. Qui Vogler è ritratto durante la lectio magistralis da lui tenuta a Lione nel 2012.

John Grisham e l'attore Tom Skerrit, 2013

John Grisham, visto di spalle, stringe la mano all'attore Tom Skerrit, che interpreta il personaggio di Lucien Wilbanks nel musical di Broadway A Time to Kill. Il musical è tratto dal romanzo di Grisham dallo stesso titolo e pubblicato in Italia nel 1992 come Il momento di uccidere; dallo stesso libro fu tratto un film con Sandra Bullock. Grisham è noto come best-seller internazionale e inventore del genere del legal thriller.

Stefano Benni al Guggenheim di Venezia, 2010

Stefano Benni è nato nel 1947. Autore ironico e irriverente, una delle sue battute scritte per Beppe Grillo, in cui il nome di Pietro Longo, attraverso un teorema, veniva ridotto a Pietro Longo=P2, rischiò di causare l'eiezione di Grillo dalla Rai. Delle numerose opere di Benni ricordiamo in particolare il romanzo Terra!.

Giuseppe Ungaretti e il primo uomo sulla luna

Giuseppe Ungaretti è stato uno dei più grandi poeti italiani del novecento. Famoso come poeta-soldato della prima guerra mondiale, celebre per l'estrema sintesi delle sue poesie, di cui molte ancora famosissime, come Soldati, Mattina e San Martino del Carso, lavorò poi come corrispondente e collaboratore di varie riviste, per essere infine chiamato nel 1942 a insegnare come professore all'Università di Roma. Nel 1968 apparve in televisione per leggere l'Odissea; le sue letture erano seguite dallo sceneggiato televisivo di Franco Rossi, Odissea. Le avventure di Ulisse.

Ungaretti morì nel 1970 e venne sepolto a Roma, al Cimitero del Verano. La foto lo ritrae spettatore dell'allunaggio del 1969.

Franco Fortini a casa sua, a Milano

Franco Fortini viene collocato da Piergiorgio Bellocchio, assieme a Calvino, Morante e Pasolini, fra le quattro figure più rilevanti della letteratura italiana dopo la guerra. Pseudonimo di Franco Lattes, fu poeta, critico e saggista. A lui si devono anche diverse traduzioni di opere straniere, fra cui il Faust di Goethe e vari libri del filosofo danese Søren Kierkegaard.